Oggi Bianchi si presenta
ovviamente molto diversa dai tempi passati,
ma nonostante le inevitabili modifiche,
gli usi e i costumi continuano a mantenere
un forte legame con la tradizione. Intatta
è rimasta la tradizione della fòcara
nella notte di Natale: un immenso falò
che arde nella piazza di ogni frazione e
attorno al quale ci si ritrova per scambiarsi
gli auguri consumando dolci tipici natalizi:
grispelle, turdilli, pitte nchiuse, mostaccioli.
Il castagno, la coltura principale dell’intero
comprensorio, ha avuto un ruolo essenziale
nell’economia familiare. Anche oggi
si continua ad usare la castagna e a mangiarla
come si faceva un tempo; infatti non si
è perso il gusto di mangiare i vallani,
vale a dire le castagne bollite, o le caldarroste
cosiddette ruselle. Particolarmente interessante
è la Sagra delle Castagne, organizzata
nei minimi particolari dalla Pro Loco, che
oltre a una spettacolare coreografia, prepara
un’infinità di piatti tipici
con la castagna, dai pani al gelato. Altra
tradizione contadina ancora viva tra i biancari
è quella dell’uccisione del
maiale.
Molto ricercate sono le salsicce, le sopressate,
il prosciutto, il capicollo, oltre ad altri
prodotti come sanguinaccio, pancetta, gelatina
e frattaglia. Insomma originali prodotti,
che non subiscono trattamenti per la conservazione
e che rappresentano delle pietanze molto
gustose e originali. Il Carnevale e il Natale
sono sempre occasioni per la tradizionale
sfilata in maschera e per il presepe vivente,
il tutto organizzato dalla Pro Loco. Il
25 luglio si festeggia San Giacomo patrono
del paese, e nel mese di Agosto, si svolge
la rassegna “Bianchi un angolo di
Calabria”, con un susseguirsi di feste
e rassegne, organizzate da comitati, da
giovani, dalla Pro Loco, dai partiti politici,
dall’Amministrazione Comunale, dalle
varie Associazioni presenti nel territorio.
Da segnalare la “Festa dell’emigrante”,
le manifestazioni teatrali, i tornei di
calcio, le “Giornate del cacciatore”
e le suggestive Sagre di prodotti tipici
nelle varie frazioni.
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